E intendo Service Games, ovviamente. Nonostante l'iniziale invito alla masturbazione, questo blog non sarà sconcio, ma solo brutto. Si parlerà di retrogaming, certo, ma di quel genere che stimola la peristalsi, invertita o meno.
Che dire? Chiamatemi Zak. Il nome è fittizio, ovviamente. Nacque nel lontano 199X, probabilmente in qualche sala giochi. Tutti i videogiocatori rispettabili hanno almeno una volta nella vita affrontato l'annoso problema di ridurre se stessi a tre misere lettere per lasciare il proprio marchio nella classifica dei punteggi alla fine di una partita memorabile... Sarebbe stato molto più semplice urinare direttamente sul cabinato, su questo siamo d'accordo. Non siamo d'accordo? A ognuno il suo.
Zak condivide col suo proprietario una misera lettera, ma ormai non potrei usare un altro nome. A parte AAA, ovviamente, per pigrizia, nel caso il risultato della partita non sia esaltante. Confido nel vostro menefreghismo riguardo a tutto ciò, dunque passo direttamente al primo argomento serio. Serio per modo di dire.
Poly-Play
Inizio quest'avventura destinata a naufragare in fretta con una vera chicca che pochi conoscono. Nel lontano 1985 non ero ancora nato, ma, nonostante il mondo non conoscesse ancora il mio brutto carattere, c'erano già guerre ovunque. Il conflitto maggiore (suvvia, il resto erano cazzatine), la Guerra Fredda, sembrava però surgelato all'epoca. Ogni tanto i potenti del mondo infilavano l'Afghanistan, Berlino o Cuba nel microonde, giocavano a chi aveva il missile più lungo e tutto finiva a tarallucci e vino. L'Occidente alla fine l'avrebbe spuntata. E in un campo il vantaggio era evidente già all'epoca: i videogamesss.
La DDR (Germania dell'Est) iniziò la sua storia con i soliti proclami a favore dei lavoratori e finì (de facto) quando i suddetti sfondarono un muro per andare a rifornirsi presso i supermercati di Berlino Ovest. I più giovani tra questi idealisti, è facile immaginarlo, avranno sicuramente avuto tra i propri obiettivi immediati, una volta conquistata la "libertà", qualche sala giochi. Nel 1985 mancavano ancora anni a quell'appuntamento che avrebbe condizionato per sempre le loro funzionalità cerebrali, ma i membri del Partito sapevano quanto il veleno occidentale fosse potente. Per questo corsero ai ripari, introducendo nelle vene del popolo un farmaco analogo.
Membri del VEB Polytechnik, situato in una città che all'epoca si chiamava Karl-Marx-Stadt (sic!) progettarono una macchina del piacere che potesse tenere testa a Pac-Man e soci. O meglio: tentarono. Il risultato si chiamava Poly-Play e utilizzava un clone sovietico del processore Zilog Z80. Non c'era alcun monitor arcade, ma un semplice televisore dell'epoca. Qualche lucetta dietro l'insegna decorava l'apparato. Una partita costava 50 Pfennig, ma il cabinato era costruito in modo così scadente da permettere, con un trucco, di usare monete da 1 Pfennig. La pratica veniva tollerata, perché in fondo non si trattava di una diavoleria del capitalismo, ma di uno strumento ricreativo per aspiranti proletari. L'aggeggio metteva a disposizione 8 giochi, tutti in definitiva abbastanza deludenti, ma l'assenza di concorrenza garantiva lunghe file davanti al cabinato.
I giochi sono (nell'ordine in cui è possibile sceglierli):
caccia al cervo, per la gioia degli animalisti;
un clone di Pac-Man;
Alberto Tomba a Stalingrado;
catturare le farfalle con un retino in un campo fiorito (un antenato di Resident Evil, insomma);
un clone di Carnival;
un gioco di corse che probabilmente è il peggiore mai creato;
un gioco di memoria;
al piano di sopra un tubo perde e per salvare la propria casa dall'acqua un povero sfigato ha a disposizione solo un secchio con cui prendere al volo le gocce che cadono dal soffitto (esaltante, vero?).
Ecco un video della creatura comunista in azione (consiglio di andare direttamente a 0:40 per godere della vista di Hase und Wolf, clone di Pac-Man):
Immagino che il vostro apparato digerente sia già messo a dura prova, ma voglio infierire. Ecco tre link per approfondire la questione:
Ora è giunto il momento di testare in prima persona le potenzialità del game design al di là della cortina di ferro. I più smaliziati sapranno sicuramente cos'è il MAME e quindi non perderò tempo. Per tutti gli altri, ecco una pratica soluzione online:
Il sito è nella lingua preferita dai crauti. Ecco le istruzioni per chi non fosse particolarmente versato in essa:
cliccare sul link qui sopra;
cliccare su "Poly-Play spielen";
cliccare su "Poly-Play starten" (da qui in poi, le frecce corrispondono alle varie posizioni del joystick, il tasto "control" ovvero "ctrl" ovvero "strg" serve per compiere qualsiasi azione, il tasto "g" per introdurre i vostri Pfennig virtuali, il tasto "esc" non ha bisogno di spiegazioni);
scegliete il gioco con freccia su e freccia giù, selezionate con ctrl, attendente pochi istanti per il caricamento e premete g;
godetevi grafica, sonoro e giocabilità di qualità sovietica.
Questo è tutto per stavolta! Buon divertimento!
carri armati porno
RispondiEliminaPanzer Division Psyduck!
RispondiElimina