Continua la cavalcata nelle pianure infestate dai giochibrutti Atari. Shitload di titoli per palati esigenti. In ordine alfabetico, perché sono pigro ed è tardi.
Coconuts (1982)
Evitare le noci di cocco che cascano dall'alto. Il gameplay è tutto qui, semplicistico come pochi altri giochi. Niente fondale per permettersi una grafica colorata, ma senza stile. Dimenticabile.
Dishaster (1983)
Quei maledetti dischi non devono cadere. Monotono e frustrante, avrebbe dovuto chiamarsi Disaster per una maggiore coerenza. La musica è ovviamente orrenda, ma questo non fa notizia.
Fire Fly e Sorcerer (entrambi del 1983)
Il primo:
Il secondo:
Vi sembrano simili? Merito degli sviluppatori pigrissimi. In Sorcerer sono stati aggiunti il fondale e due righe di codice e ciò lo rende appena un attimo miglior di Fire Fly, che a mio modesto parere è il peggior shmup mai creato. Provare per credere, cliccando qui, magia di Java. Frecce per muovere, spazio per sparare, F1 per resettare, F2 per cambiare modalità, F5 ed F6 per le due difficoltà.
Karate (1982)
Grafica e sonoro si commentano da soli. Il gioco non necessita di alcuna abilità, è basato sul puro culo, andare a segno o crepare. Ovviamente è molto difficile e non offre soddisfazione alcuna.
M.A.D. (1982)
Questo è Missile Command per il VCS, conversione dall'arcade del 1980:
Un classico in cui è necessario utilizzare la testa, senza sparare a caso, aspettando il momento giusto. Gameplay solidissimo e accattivante, offre sfida e tensione.
Questo è M.A.D. per la stessa console. in pratica il Missile Command dei poveri:
Lascia posto a un mitra ignorante e tanti saluti alla strategia. Rimane comunque abbastanza divertente da giocare, ma rispetto a Missile Command è davvero un giocobrutto.
RealSports Soccer (1983)
C'è chi lo odia e chi lo apprezza. Io lo considero il peggior gioco di calcio della Preistoria, ma, in fondo, col calcio ha poco a che fare. Squadre di tre giocatori ognuno dei quali si muove solo in linea retta, stesso pulsante per tirare, passare la palla e cambiare omino a seconda della situazione e confusione che necessariamente deriva da questa carenza di tasti con perdita della sfera e goal avversario. Difficilissimo e distantissimo da qualsiasi titolo calcistico degli ultimi secoli. Provare per credere a questo indirizzo. Perderete la prima partita miseramente, poi forse vi piacerà. C'è anche gente a cui piace mangiare di tutto, in fondo.
Sea Hunt (aka Scuba Diver) (1978)
Colui che ci gioca nel video ha tutto il mio rispetto per quanto riesce a fare. Lasciamo da parte il comparto tecnico, per concentrarci sull'essenziale: il sistema di controllo di questo titolo è qualcosa di sbagliato e malvagio. Pensate d'immergervi e andare allegramente a caccia? Illusi. Dovete entrare in acqua dove e quando non ci sono pesci per non morire subito e solo a una certa profondità prenderete poi il controllo del vostro alter ego virtuale. Da quel momento in poi, solo aleatorietà. Con una buona dose di pazienza si ottengono risultati quasi accettabili, ma ne vale la pena?
Swordquest
Una serie che conta ben tre titoli distribuiti tra il 1982 e l'anno seguente. Bello perseverare, eh? Un quarto episodio non venne mai completato. Per fortuna.
Maze e oggetti vari, ma senza informazioni a schermo. La mancanza di indizi trasforma tutto in un trial & error mortificante. Le parti action vengono unanimemente considerati mediocri e l'avventura in sé ottiene un plebiscito di vomito fecale. Come se non bastasse, le sequenze tra una stanza e l'altra ricordano le porte di Resident Evil, senza che vi sia un motivo accettabile per la loro presenza: l'Atari 2600 va a cartucce, mica a cd. Qualche spirito compassionevole considera la serie degli anni Ottanta un seguito ad Adventure (1979). C'è solo una differenza: il titolo del 1979 era (ed è ancora) divertente. Chiudiamo dunque in bellezza, per tirarci su il morale dopo tante flagellazioni, con un doveroso omaggio al titolo di Warren Robinett e alla sua storica ribellione.
Karate (1982)
Grafica e sonoro si commentano da soli. Il gioco non necessita di alcuna abilità, è basato sul puro culo, andare a segno o crepare. Ovviamente è molto difficile e non offre soddisfazione alcuna.
M.A.D. (1982)
Questo è Missile Command per il VCS, conversione dall'arcade del 1980:
Un classico in cui è necessario utilizzare la testa, senza sparare a caso, aspettando il momento giusto. Gameplay solidissimo e accattivante, offre sfida e tensione.
Questo è M.A.D. per la stessa console. in pratica il Missile Command dei poveri:
Lascia posto a un mitra ignorante e tanti saluti alla strategia. Rimane comunque abbastanza divertente da giocare, ma rispetto a Missile Command è davvero un giocobrutto.
RealSports Soccer (1983)
C'è chi lo odia e chi lo apprezza. Io lo considero il peggior gioco di calcio della Preistoria, ma, in fondo, col calcio ha poco a che fare. Squadre di tre giocatori ognuno dei quali si muove solo in linea retta, stesso pulsante per tirare, passare la palla e cambiare omino a seconda della situazione e confusione che necessariamente deriva da questa carenza di tasti con perdita della sfera e goal avversario. Difficilissimo e distantissimo da qualsiasi titolo calcistico degli ultimi secoli. Provare per credere a questo indirizzo. Perderete la prima partita miseramente, poi forse vi piacerà. C'è anche gente a cui piace mangiare di tutto, in fondo.
Sea Hunt (aka Scuba Diver) (1978)
Colui che ci gioca nel video ha tutto il mio rispetto per quanto riesce a fare. Lasciamo da parte il comparto tecnico, per concentrarci sull'essenziale: il sistema di controllo di questo titolo è qualcosa di sbagliato e malvagio. Pensate d'immergervi e andare allegramente a caccia? Illusi. Dovete entrare in acqua dove e quando non ci sono pesci per non morire subito e solo a una certa profondità prenderete poi il controllo del vostro alter ego virtuale. Da quel momento in poi, solo aleatorietà. Con una buona dose di pazienza si ottengono risultati quasi accettabili, ma ne vale la pena?
Swordquest
Una serie che conta ben tre titoli distribuiti tra il 1982 e l'anno seguente. Bello perseverare, eh? Un quarto episodio non venne mai completato. Per fortuna.
Maze e oggetti vari, ma senza informazioni a schermo. La mancanza di indizi trasforma tutto in un trial & error mortificante. Le parti action vengono unanimemente considerati mediocri e l'avventura in sé ottiene un plebiscito di vomito fecale. Come se non bastasse, le sequenze tra una stanza e l'altra ricordano le porte di Resident Evil, senza che vi sia un motivo accettabile per la loro presenza: l'Atari 2600 va a cartucce, mica a cd. Qualche spirito compassionevole considera la serie degli anni Ottanta un seguito ad Adventure (1979). C'è solo una differenza: il titolo del 1979 era (ed è ancora) divertente. Chiudiamo dunque in bellezza, per tirarci su il morale dopo tante flagellazioni, con un doveroso omaggio al titolo di Warren Robinett e alla sua storica ribellione.
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